venerdì 23 novembre 2012

Ddl diffamazione: Maroni, mai giornalista in galera. Da Lega Nord errore

L'emendamento della Lega Nord che prevede il carcere per i giornalisti ''e' stato solo un errore. Ma fatto in buona fede. Nessuno andra' in galera. La liberta' di stampa e di opinione sono nel Dna della Lega Nord''. Lo sottolinea, in un'intervista al quotidiano ''Il Giornale'', il segretario federale della Lega Nord Roberto Maroni.

L'ex ministro spiega l'accaduto: ''Avevo spiegato al capogruppo Federico Bricolo che la nostra posizione era assolutamente contraria al carcere. In Commissione c'e' stato un corto circuito perche' il senatore della Lega Sandro Mazzatorta si e' accorto che dal testo erano state cancellate le norme a tutela del diffamato''. Ne consegue ''una provocazione'', ma pur nella consapevolezza che ''nessun giornalista deve andare in carcere''. Tuttavia ''con il voto segreto, l'emendamento e' stato usato da chi voleva affossare la legge''.

Ma per Maroni c'e' comunque tempo per rimediare: ''Nella conferenza dei capigruppo abbiamo appoggiato la richiesta del presidente Gasparri di mantenere in calendario il provvedimento sulla diffamazione anche la prossima settimana''. E a chi gli fa notare che il clima politico non sembra quello giusto, il segretario federale del Carroccio risponde: ''Volendo si puo' fare''.

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