giovedì 26 gennaio 2012

Agenzie di rating e BCE,“Intervento tardivo della BCE contro le agenzie di rating. Nessuno ha aperto bocca però quando hanno declassato la Lombardia.”

In merito alla presa di posizione della BCE sulle agenzie di rating, .
“Finalmente la Banca Centrale d’Europa si è svegliata e per bocca di Mario Draghi ha preso una posizione forte contro i giudizi, assolutamente discrezionali, espressi dalle agenzie di ratingsui Paesi del Vecchio Continente. Un intervento interessato e tardivo quello della BCE, conseguente aldeclassamento della Francia, a dimostrazione di come gli organismi comunitari si muovano soltanto quando viene toccato chi detiene il potere reale in Europa. Infatti, quando Moody’s declassò l’Italia, ma soprattutto una Regione economicamente forte e stabile come la nostra Lombardia, nessuno si permise di aprire bocca. Si approfittò invece della circostanza per dare la colpa di tutto, tanto per cambiare, alprecedente Governo. Adesso che anche la Francia è uscita dal club della tripla A e abbiamo i cosiddetti professori a governare l’Italia, si leva un coro d’indignazione contro l’accanimento delle tre agenzie di rating verso l’Europa. Che dire? Meglio tardi che mai.
Inoltre, grazie ad un articolo del Sole 24 Ore, si scopre che Moody’s, Fitch e S&P vantano complessivamente utili per oltre 1 miliardo di euro; un settore che, stando ai numeri, non ha risentito affatto della crisi economica internazionale ma ne ha anzi tratto beneficio.
Che questi dispensatori di pagelle inutili servissero soltanto agli interessi della grande speculazione lo si era capito da ben prima dell’intervento della BCE; a questo punto però l’auspicio è che alla presa di coscienza seguano fatti concreti che ci svincolino dai giudizi interessati di questa gente e siano incentrati sul rilancio dell’economia reale.”

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