lunedì 9 gennaio 2012

Monti non paga l’Ici di uno stabile della Bocconi dal 2005

Chi l’avrebbe detto. Mario Monti, colui che ha definito l’abolizione dell’Ici “Un’anomalia tutta italiana” e ha provveduto subito a reintrodurla estendendo anche alla prima casa la nuova imposta unica sugli immobili (Imu) anticipata di due anni, sarebbe un evasore eccellente dell’Ici.
Evidentemente non doveva essere così “anomala” l’abolizione, se egli stesso da presidente della Bocconi ha provveduto ad auto-esentarsi dal pagamento. L’oggetto del contendere tra Mario Monti ed il Comune di Milano è uno stabile per studenti fuori sede situato in via Spadolini 12/A. Un palazzo che ospita la bellezza di 333 camere, per il quale la Bocconi non ha pagato l’Ici dal 2005, esattamente 7 anni. Il contenzioso è stato riaperto in questi giorni, perché il neo-sindaco Giuliano Pisapia proprio non ci sta e vuole a tutti i costi che l’Ateneo privato paghi quanto dovuto a Palazzo Marino.
Già nel 2008 il Comune aveva presentato un primo “avviso di accertamento” con la richiesta di una somma non irrisoria: 104.000 euro. L’inizio di una lunga serie di cartelle esattoriali che si sono protratte fino ai nostri giorni, con l’attuale richiesta di ben 600.000 euro da parte della nuova amministrazione in carica targata Giuliano Pisapia. Il motivo per cui il neo-premier Mario Monti, fustigatore degli italiani ed amante delle tasse, proprio non vuole corrispondere questa cifra è presto detto: secondo il primo ministro e presidente della Bocconi l’edificio farebbe parte degli immobili adibiti a sede “con finalità istituzionali, assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”. Come i sindacati, insomma, o le Onlus. Anche Mario Monti spera nel comma 1 dell’articolo 7 della legge 504 del 1999, lo stesso che grazia la Cgil con le sue tremila sedi sparse per l’Italia.
Pisapia però sembrerebbe intenzionato a dare battaglia, come del resto la precedente amministrazione targata Moratti, ritenendo l’affitto di tali camere, il cui costo va ad aggiungersi alle già salatissime rette universitarie che  talvolta sfiorano la non banale cifra di 10.000 euro all’anno, un’attività a scopo di lucro. Proprio per questo lo scorso 22 dicembre ha firmato l’incarico all’avvocatura comunale finalizzato ad andare fino in fondo ed ottenere l’intero importo: 600.000 euro, di questi tempi, alle casse comunali male non fanno.
Non c’è da biasimare il primo cittadino di Milano, anche perché gli studenti della Bocconi che non possono permettersi i costi di un così prestigioso pensionato affittano camere presso privati che invece con ogni probabilità pagano regolarmente l’Ici. A sostegno delle speranze di Monti c’è il fatto che la sede storica della Bocconi in via Sarfatti è stata esentata dal pagamento dell’imposta in virtù di una deroga regionale, ma secondo i legali di Pisapia concedere tale esenzione anche al pensionato sarebbe una forzatura della legge.
Ce la farà Monti a non pagare la tanto amata (da lui) Ici ?

di Riccardo Ghezzi

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento