Dopo le critiche alla telefonata della Merkel a Napolitano e la richiesta di una commissione d'inchiesta sulle dimissioni di Berlusconi, Roberto Calderoli torna ad attaccare il Colle.
Stavolta al centro delle polemiche è finito il tradizionale discorso di Capodanno del Presidente della Repubblica. Per il senatore del Carroccio le parole di Napolitano sembrano scritte da "CettoLa Qualunque", personaggio impersonato da Antonio Albanese e protagonista del film "Qualunquemente". E i contenuti ricordano "la conferenza del premier Monti: un libro dei sogni con tanti luoghi comuni". E senza mezzi termini, l'ex ministro commenta: "Vista la lunghezza della carriera politica di Giorgio Napolitano come parlamentare, ministro e presidente della Repubblica, avrebbe potuto fare un esame di coscienza su quello che non si è riuscito a fare fino ad oggi".
Calderoli, inoltre, rinfaccia al Capo dello Stato "qualche fuori campo: dal suo passato nelle fabbriche di Napoli, ma forse si riferiva a quelle dei botti, allo Ius soli. C’è poi il passaggio sulla segnalazione dell’ eccesso di tasse: prima fa un vero e proprio panegirico del governo Monti, una cosa che non si è mai vista, poi si lamenta delle tasse quando è proprio Monti a proporre solo tasse". Ma soprattutto a irritare la camicia verde è "che non c’è nessun accenno al federalismo: questa è una colpa!. Penso che ormai l’Italia sia il passato ed il futuro sia la Padania".
Già ieri sera, il capogruppo della Lega Nord, Marco Reguzzoni aveva detto: "Napolitano può fare tutti i discorsi che vuole, ma c’è molta retorica e poca sostanza. La verità è che l’economia del Paese è a terra e le scelte del governo Monti peggiorano la situazione anzichè migliorarla, colpendo chi ha sempre lavorato e chi mantiene in piedi il peso enorme dello Stato, cioè il Nord che produce, lavora e paga i conti pubblici".
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