lunedì 25 giugno 2012

Federalismo, "Con Imu e Tesoreria Unica pericoloso passo indietro”


Da Venezia dove si è svolto un convegno oganizzato dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali appello a non minare l'autonomia dei territori e a frenare il processo di riforme

Federalismo finanziario e riforme istituzionali sono state al centro oggi a Venezia di una giornata di studio del Gruppo di lavoro organizzato dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a Palazzo Ferri Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto.
Dall'incontro, cui hanno partecipato tra gli altri anche Carlo Corazza, Portavoce del Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, e Luca Antonini, docente ordinario di Diritto Costituzionale dell'Università di Padova e membro del Comitato per l'attuazione del Federalismo Fiscale, è emersa una "frenata nel processo di attuazione del federalismo fiscale"
.
"Sui costi standard si sta procedendo con lentezza ma su altri fronti si registra un preoccupante e allarmante stop. Del federalismo demaniale, che avrebbe dovuto trasferire i beni dello Stato alle Regioni con l'obiettivo di far fruttare meglio le ricchezze paesaggistiche e naturali, ad esempio, non si sa più nulla. 

Al tempo stessodecisioni come l'attuazione dell'Imu, che costringe i Comuni a fare i gabellieri per conto dello Stato senza trattenere risorse per il territorio, e la riattivazione della Tesoreria Unica che impone ai Comuni di trasferire a Roma i soldi che hanno in cassa, ci hanno fatto fare un pericoloso salto indietro nel tempo. Oggi da Venezia i Consigli regionali hanno però ribadito la necessità di continuare sulla strada delleriforme Costituzionali e questa volontà sarà espressa su tutti i piani istituzionali interessando sia la Presidenza della Repubblica che le Presidenze di Senato e Camera.

Non è accettabile che a causa della crisi che richiede un utilizzo responsabile della spesa pubblica a farne le spese sia l'autonomia dei territori e con essa l'impossibilità di dare risposte alle esigenze delle rispettive collettività, col rischio di non distinguere più tra chi è virtuoso e chi virtuoso non è. E oggi ci sono Regioni, e la Lombardia è tra queste, che possono reclamare una virtuosità che non può essere confusa con alcuni settori dello Stato che spiccano per sperpero e sprechi. Se vogliamo cambiare questo Paese bisogna avere il coraggio di non bloccare il processo di riforme che con difficoltà si era riusciti ad avviare negli scorsi anni. E fare come si fa in Germania, dove il federalismo fiscale garantisce una migliore gestione della finanza pubblica e stimola una maggiore efficienza amministrativa anche attraverso il coinvolgimento diretto dei Lander nel Bundesrat, in quello che per noi dovrebbe essere il Senato federale".

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