giovedì 21 giugno 2012

In barba alla crisi, Riccardi pensa ai profughi "Pronti a sistemare 20mila immigrati libici"


A DICEMBRE SCADRÀ LA FASE DI ACCOGLIENZA TEMPORANEA PER OLTRE 20MILA IMMIGRATI GIUNTI DALLA LIBIA NEL 2011: I CENTRI DI ACCOGLIENZA CHE LI OSPITANO SARANNO INFATTI CHIUSI. SI MUOVE IL GOVERNO PER TROVARGLI UNA NUOVA SISTEMAZIONE. RICCARDI ASSICURA: IL NOSTRO È UN PAESE CHE MALGRADO LA CRISI E LA LIMITATEZZA DEI MEZZI SI VUOLE MUOVERE IN MODO UMANO". IL PDL ALL'ATTACCO


In piena crisi economica con il tasso di disoccupazione a due cifre, le dichiarazioni del ministro all'Integrazione Andrea Riccardi rischiano di pesare come macigni e destabilizzare i già difficili equilibri tra governo e maggioranza.
L'esecutivo guidato da Mario Monti sarebbe, infatti, pronto ad approntare "ottime soluzione" per gli oltre 20mila immigrati arrivati lo scorso anno in Italia dalle Libia a causa della guerra che ha portato alla caduta del regime di Muammar Gheddafi. Non solo. Per il futuro, il governo ha deciso che non ci saranno mai più respingimenti indiscriminati.
IIeri c'è stato un lungo incotro tra Riccardi e il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri per discutere su come procedere, entro dicembre, alla sistemazione degli oltre 20mila lavoratori libici. A questi il governo vuole garantire una sistemazione dal momento che, proprio a dicembre, scadrà la fase di accoglienza temporanea. Per il momento i profughi, giunti nel 2011 dalla Libia, sono ospitati in centri di emergenza che chiuderanno a dicembre. Intervenendo a Roma alle celebrazioni per la Giornata mondiale del rifugiato, alla domanda su quali siano le soluzioni individuate, il ministro ha preferito glissare sottolineando però che lui e la Cancellieri hanno in mente "ottime soluzioni". "Il nostro è un Paese che malgrado la crisi e la limitatezza dei mezzi si vuole muovere in modo umano - ha spiegato Riccardi - in modo trasparente, secondo i nostri impegni internazionali e secondo il dettame della Costituzione".L'esecutivo guidato da Mario Monti sarebbe, infatti, pronto ad approntare "ottime soluzione" per gli oltre 20mila immigrati arrivati lo scorso anno in Italia dalle Libia a causa della guerra che ha portato alla caduta del regime di Muammar Gheddafi. Non solo. Per il futuro, il governo ha deciso che non ci saranno mai più respingimenti indiscriminati.
Oltre a "sistemare" i profughi già presenti in Italia il governo intende rivedere le politiche migratorie e, in particolar modo, i respingimenti. Insomma, lavora per aprire le frontiere al Nord Africa. "Vogliamo costriure un mondo migliore che intende stare dalla parte del mare e di chi lo attraversa", ha spiegato Riccardi criticando duramente chi si rifiuta di accogliere gli immigrati clandestini e i profughi. "Dobbiamo scegliere da che parte stare. E se stiamo dalla parte del mare non sbagliamo. Noi abbiamo scelto che non ci saranno respingimenti indiscriminati", ha concluso il ministro all'Integrazione spiegando che il governo sta lavorando a "un’accoglienza giusta e rispettosa dei diritti di ciascuno" dal momento che "anche una sola vita persa in mare, o nel deserto, è una sconfitta per tutti, che non può e non deve lasciare indifferenti".
Le dichiarazioni di Riccardi piovono come macigni in un momento in cui la crisi economica continua a bruciare posti di lavoro. In una lettera al ministro del Welfare Elsa Fornero, il pdl Maurizio Sacconi sottolinea i rischi connessi alla riforma del lavoro: "Sono a rischio quasi 700mila posti di lavoro". A questi vanno ad aggiungersi gli esodati che la Fornero non è in grado di salvaguardare. Proprio per questo alle dichiarazioni di Riccardi il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri ha replicato invitandolo a "evitare dichiarazioni inopportune". "Un Paese ha pieno diritto a bloccare e scoraggiare il fenomeno degli sbarchi clandestini, che specie nel periodo estivo subiscono un deciso aumento", ha spiegato Gasparri ricordando che tra gli obblighi del governo c’è proprio quello di garantire la difesa delle proprie coste. "Perciò - ha concluso l'esponente del Pdl - non si vede il motivo di mettere da parte lo strumento dei respingimenti, quando serve a colpire quegli stranieri che illegalmente tentano di introdursi nel nostro Paese".

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