venerdì 29 giugno 2012

Immigrati: Malmstrom (Ue), con governo Monti diverso atteggiamento

Con il nuovo governo c'e' stato un ''cambio di atteggiamento'' dell'Italia, rispetto al precedente esecutivo, sui temi dell'immigrazione.

Lo ha detto la commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstrom, inaugurando all'Istituto universitario europeo di Fiesole (Fi) il Migration Policy Centre, un centro di ricerca focalizzato sulle problematiche legate alle migrazioni.

Rispondendo ai giornalisti che le chiedevano se avesse rilevato una differenza, su questi temi, tra i due governi, la Malmstrom ha risposto: ''Si', penso ci sia stato un cambio di atteggiamento tra il governo precedente e quello attuale nell'approccio dell'Italia nei confronti del problema immigrazione''. La Malmstrom ha spiegato che ''lavoriamo da vicino con il ministro Anna Maria Cancellieri per capire come assistere il governo italiano'' nella gestione dei flussi migratori dal Nord Africa e ''quali metodi diversi'' mettere in campo per affrontarli.

Rispondendo ai cronisti, la commissaria ha ammesso che ''per il momento ci sono troppe poche politiche europee in molte aree del settore immigrazione''. Pero', ha aggiunto, ''penso che per fine anno almeno in materia di asilo avremo una politica comune'' e anche sui ''visti'' l'obiettivo e' quello di un quadro regolamentare unico. ''La speranza - ha detto ancora - e' che in futuro avremo una politica comune sull'immigrazione. Stiamo cercando di avere regole comunitarie di accesso all'area Schengen: ogni Paese e' diverso e ogni Paese deve avere il diritto di decidere chi entra come immigrato, ma bisognerebbe avere un quadro di regole che possa proteggere i migranti e combattere gli abusi. Dobbiamo lavorare ancora ma e' fra gli obiettivi che mi prefiggo''.

Per quanto riguarda le richieste dell'Italia di una maggiore solidarieta' in Europa, in particolare dai Paesi del Nord, sulla questione dell'immigrazione, la Malmstrom ha detto che ''e' vero che l'Italia e' soggetta a grandi flussi migratori, ma non e' l'unica e anche Paesi del Nord Europa sono meta di immigrazione.


Quindi e' giusto dividere la responsabilita'''.

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