lunedì 18 giugno 2012

MARONI A VERONA PER IL «NO IMU DA


Lega in piazza contro l'Imu, a novembre

I sindaci violeranno il patto di stabilità

Per Maroni «in piazza la protesta di sindaci, cittadini e amministratori contro una tassa ingiusta»

Con il «No Imu Day», organizzato a Verona, la Lega avvia l'offensiva di piazza contro il governo Monti che porterà in autunno i sindaci del Carroccio a violare il patto di stabilità. A parlare della protesta contro l'Imu e delle prossime iniziative della Lega è stato l'ex ministro Roberto Maroni. «Questa è la protesta di sindaci, cittadini e amministratori contro una tassa ingiusta» ha detto parlando alle circa 800 persone raccolte sotto il palco dal quale hanno parlato anche diversi sindaci ed esponenti del partito. «La protesta, che si manifesta attraverso azioni concrete ma che non finisce qui con l'Imu. Oggi è un giorno simbolico perchè domani si paga la prima rata, ma la protesta continuerà, diverrà più forte in autunno. I nostri sindaci violeranno il patto di stabilità». Per Maroni da Verona comincia «un'azione di protesta concreta, di guerra istituzionale contro il governo, per denunciare le malefatte di un esecutivo che tassa i cittadini, che spreme i cittadini del nord per rifinanziare la Salerno-Reggio Calabria».
I SINDACI DELLA LEGA - L'ex ministro ha poi ricordato come, relativamente all'Imu, siano diverse le iniziative prese dai primi cittadini del Carroccio: «Alcuni nostri sindaci non la fanno pagare, mettono l'Imu allo 0% e altri pagano loro l'Imu per i cittadini. Altri come forma di protesta non approveranno il bilancio. Sono tante le iniziative: l'importante per noi è che i sindaci della Lega cominciano a far sentire la loro protesta contro il governo avendo come obiettivo la cancellazione o la revisione del patto di stabilità che strozza i Comuni e danneggia i cittadini».
GOVERNO ABUSIVO - Quindi gli attacchi frontali al governo. «Sono da licenziare, a cominciare dalla Fornero - ha detto Maroni -. Noi vogliamo licenziare il governo non abbiamo paura delle elezioni anticipate perchè il popolo con la sua sovranità ha sempre ragione». Quindi l'appello «a tutti i parlamentari degli altri partiti del nord perchè assieme a noi combattano questo governo delle balle e del disastro sociale. Questo è un governo abusivo che combina disastri e sta saccheggiando il nord». Ma ha sollecitato anche gli ex alleati di governo: «Alfano dice che è contrario: bene, voti contro il decreto sviluppo, che sono 80 miliardi di palle, tolga la spina al governo poi ricominceremo a parlare».
BOSSI SUL PALCO - Il leader della lega Umberto Bossi chiama invece in causa Berlusconi che a suo giudizio doveva dire no al governo Monti. «Troppo facile aver fatto cadere Berlusconi - ha aggiunto - quando il bilancio andava bene, quando c'eravamo noi i conti quadravano. Noi non avremmo toccato le pensioni e le case della gente. È stato un errore di Berlusconi non aver detto no al governo dei professori. Doveva dire no al governo Monti, la Costituzione non dice che il presidente della Repubblica può cambiare un governo democraticamente eletto. Lo stato non può attaccare un partito prima delle elezioni».

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