mercoledì 21 dicembre 2011

Il Carroccio No ad una maggioranza imposta a tavolino

Mentre l’inizio dell’anno vedrà una nuova stangata per le nostre famiglie su luce e gas, il Governo Monti ha strappato nuovamente la fiducia. Strappato, perché più i giorni passano e più il solido entusiasmo che aveva accolto l’ingresso dei tecnici si affievolisce, lasciando l’amaro in bocca anche a quelli che stavano ancora festeggiando le dimissioni dell’ex premier. Nella manovra del Governo delle banche non traspare infatti un minimo di programmazione e di investimento per il futuro e per la riduzione del debito pubblico. Comprensibile, dunque, come ci sia rabbia anche da parte di qualche ex alleato nel vedere che, mentre la maggior parte delle forze politiche è scesa a patti con Monti, la Lega Nord ha ripreso a viaggiare con il vento a favore. Certo, non tutti hanno la fortuna di essere guidati dal fiuto politico di Umberto Bossi. La gente ha quindi capito che, senza una seria opposizione a questo Governo, che solo la Lega sa garantire, il rischio era quello di appiattirsi ad una maggioranza imposta e concordata a tavolino, ben lontana da quella espressa dalla sovranità popolare. Intanto questa manovra, tra Iva e pensioni, si abbatterà su chi ha sempre versato e sul sistema del Nord che ha permesso a questo Stato di non essere già fallito, dimostrandosi pertanto assolutamente iniqua. Un Governo che ha scelto di dedicare un Ministero alla Coesione territoriale, affossando quello riservato al federalismo e alle riforme, non ha capito che solo con la riforma di questo Paese sarebbe stato possibile dare un cambiamento vero. Se questa manovra farà piangere le Regioni del Nord, il Sud avrà invece qualche ragione in più per sorridere. Il Governo Monti, infatti, ha già messo sul tavolo la necessità di destinare al mezzogiorno miliardi di euro per la riqualifica delle infrastrutture e anche degli edifici scolastici, un piano che vedrà il coinvolgimento di Regioni come Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. D’altra parte il Ministero della Coesione territoriale è evidentemente finalizzato a mantenere chi ha sempre vissuto al di sopra delle proprie possibilità, a chi registra numeri record nell’impiego di dipendenti statali e pesa sulle spalle dei propri cittadini, a fronte di una Lombardia che invece costa ai lombardi solo 7,7 euro pro capite. Monti e compagnia non combinano però solo disastri con i numeri, perché si stanno lanciando anche in una riforma del sistema giudiziario che ha visto l’approvazione di un decreto “svuota-carceri”, preludio di un ben più inquietante processo di indulto o, peggio ancora, di amnistia. Non ci risulta che il fatto di prevedere, per esempio, uno sconto di un periodo più lungo della pena detentiva agli arresti domiciliari, sia una ricetta sufficiente e necessaria per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Se poi lasciare a piede libero migliaia di delinquenti è tra i primi punti in agenda del Governo cosiddetto tecnico, questo la dice lunga sul tipo di società che Monti e i suoi professori concepiscono. Una società che stride profondamente con le esigenze del Nord e delle nostre famiglie, perché solo chi vive sul nostro territorio sa bene cosa vuol dire avere nuclei famigliari monoreddito e piccole medie imprese impegnate a fare quadrare i bilanci, con la necessità di mantenere livelli occupazionali stabili. Un Governo nominato e non eletto non potrà pertanto comprendere le nostre necessità. Possiamo solo auspicare che il potere decisionale torni al popolo, senza che persone che non si sono mai confrontate con le nostre famiglie possano restare al governo fino al 2013.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento