sabato 10 dicembre 2011

A Milano il Tribunale Europeo dei Brevetti, Monti si muova

L’Italia dia il via libera all’utilizzo della lingua inglese nelle procedure di registrazione dei brevetti unificati ma porti a casa la sede europea dell’istituto che dovrà essere ospitata “a Milano città dell’innovazione dell’ingegno”.
A chiederlo è la Lega Nord che con l’eurodeputato Matteo Salvini, il Presidente della Commissione Bilancio di Regione Lombardia Fabrizio Cecchetti sollecita il Governo “a muoversi per evitare che l’Italia resti esclusa come sede di un’importante istituzione europea e a candidare la città di Milano quale sede della Corte unificata del Brevetto europeo di primo grado”.
Salvini e Cecchetti annunciano iniziative congiunte di sensibilizzazione al Parlamento europeo, alle Camere, al Comune di Milano, in Provincia e in Consiglio regionale. Infatti Salvini ha presentato un'interrogazione alla Commissione Europea (protocollata il 6 dicembre 2011 e sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi politici) e al Consiglio (protocollata il 7 dicembre 2011), chiedendo ai due organi se proprio Milano non sia la sede più adeguata per il detto tribunale. Anche Cecchetti il 6 dicembre ha protocollato una mozione in Consiglio regionale dove si impegna la Giunta “ad attivarsi presso il Governo affinché l'Italia rinunci al ricorso presentato alla Corte di Giustizia Europea e, una volta rimosso l'ostacolo del ricorso, ad ottenere dal Governo un concreto sostegno alla candidatura di Milano quale sede della Corte Unificata del Brevetto Europeo”.
La Lega Nord – dicono Salvini e Cecchetti – porterà avanti questa battaglia che rischia di escludere le imprese italiane e lombarde da strumenti di tutela e diminuisce il potenziale di competitività sul mercato unico. Non lo diciamo solo noi. Anche i giudici delle sezioni specializzate per la proprietà industriale e intellettuale hanno recentemente sottoscritto un documento col quale si chiede al Governo italiano di aderire al progetto europeo di brevetto unificato, anche con un regime linguistico diverso da quello sperato (in pratica la sola lingua inglese). Tale via libera sarà vincolato all’individuazione di una autorità giudiziaria accentrata di primo grado nel nostro Paese”.
Salvini e Cecchetti chiedono che Milano sia la città per la sede dell’autorità giudiziaria europea. “Onestamente – sottolineano ancora Salvini e Cecchetti – non vediamo chi oltre a Milano possa farsi avanti per ospitare la sede di un’autorità che dovrà dire la sua su brevetti e progetti di natura industriale e intellettuale. I dati parlano da soli: la sezione lombarda è quella più operativa non solo in Italia ma anche in Europa: tra le 12 sezioni italiane, quella di Milano deve pronunciarsi infatti su 422 procedimenti contro i 792 casi complessivi che devono essere presi in considerazione in tutta Italia. La sezione di Milano inoltre ha in carico più procedimenti di Francia e Regno Unito messi assieme, che a malapena arrivano a 384. Milano è il capoluogo di una Regione come la Lombardia che produce un quarto della ricchezza nazionale e dove sono concentrate le attività editoriali, di telecomunicazione e le grandi imprese. Ospitare la sede della Corte unificata del Brevetto europeo di primo grado - evidenziano ancora Salvini e Cecchetti – significa poi avere importanti ricadute economiche su tutto il territorio stimate in circa 3 miliardi di euro. Ecco perché non c’è tempo da perdere: Milano e la Lombardia devono vincere questa battaglia”.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento