giovedì 8 dicembre 2011

MANOVRA: MARONI, E' TUTTA TASSE; ATTACCO DURO A CETO MEDIO PADANO

Parere del tutto negativo sulla manovra economica del Governo, da parte dell'ex ministro dell'interno Roberto Maroni intervenuto questa mattina dai microfoni di radio Padania. "Questa manovra e' tutta tasse, imposte e va a colpire in modo pesantissimo la prima casa - ha osservato -. Questo aspetto mi sembra il piu' negativo. La prima casa fa parte della famiglia. Colpire in modo cosi' indiscriminato la casa porta a un aggravio nelle tasche dei cittadini di circa 12 miliardi. La prima casa, infatti, non e' un bene che porta una rendita. Rivalutarla del 60% significa costringere i cittadini che l'hanno comprata a pagare sui loro risparmi. Non e' neanche un bene rifugio. Questa e' la parte della manovra piu' negativa, e che contrasteremo con forza". "Lo dico con amarezza - sottolinea - per ora non ho trovato nulla di positivo. Per ora, c'e' un attacco durissimo al ceto medio produttivo, quindi al ceto medio padano".
  L'altro aspetto che l'ex ministro proprio non digerisce riguarda la "differenza tra Nord e Sud per l'accatastamento.
  Colpisce piu' duramente il Nord - ha sottolineato -. E' una misura iniqua, ingiusta e discriminatoria". La manovra del Governo Monti, inoltre, prevede tutta una serie di interventi che secondo Maroni andranno a pesare sui lavoratori: "c'e' anche un aumento dell'Irpef. Con l'addizionale ma c'e'. E anche l'aumento del 2% dell'Iva. C'e' una diminuzione della rivalutazione delle pensioni superiori a 900 euro. Come se chi ne prende 1000 e' da considerarsi ricco. Insomma non c'e' l'adeguamento al costo della vita". Parere negativo anche per l'introduzione della tassa sulle barche: "non stiamo parlando di yacht ma di barche di poche metri, che corrispondono a un'utilitaria. Con questa tassa le barche spariranno dai nostri porti, andranno in Croazia, Corsica, Tunisia. Mi sembra veramente cosa folle. Se questa follia non sara' modificata i porti si svuoteranno". Altro capitolo su cui Maroni punta il dito e' quello dei tagli agli enti locali. "Un altro salasso - lo definisce - . Mi auguro che i presidenti di sinistra, che contestavano il governo Berlusconi, adesso facciano sentire la loro voce contro questo che vuole tagliare gli enti sociali". Anche l'altra "grande novita'", la reintroduzione del bollo per i deposito titoli e le polizze vita, non piace a Maroni.
  Che la definisce "un'altra follia. Non sanno bene cosa fanno...
  detto questo, il commento che sento in giro e' 'ma per fare queste cose ci volevano dei professori? un giornale ha scritto 'bastava il ragionier Fantozzi'".

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