venerdì 20 luglio 2012

Al Senato blitz della Lega e del Pdl. Colpito il principio di unità nazionale


Un emendamento presentato dal Carroccio, e firmato da Roberto Calderoli, abolisce il principio di "unità giuridica o economica della Repubblica". Un paletto per gli interventi del governo centrale sulle Regioni. Pd e Idv e le ragioni dell'Aventino. Bersani: "Quello che accade è indecoroso"


Democratici e Italia dei Valori ancora fuori dall'aula. E Lega e Pdl danno vita all'ennesimo blitz sulle riforme. E dopo il semipresidenzialismo, stavolta a essere messo in discussione è addirittura il principio di unità "giuridica ed economica della Repubblica". L'aula del Senato ha infatti approvato un emendamento della Lega alle riforme che di fatto fa saltare il principio di "unità giuridica o economica della Repubblica" nell'ambito dell'attività legislativa delle camere. Durante le votazioni sull'articolo 7, passa, con i voti del Pdl e del Carroccio, un emendamento a firma di Roberto Calderoli e Sergio Divina che sopprime una clausola di salvaguardia che costituiva una deroga al monocameralismo per le materie del senato federale.

Il blitz del Carroccio. Il comma che salta è il seguente: "la funzione legislativa è altresì esercitata in forma collettiva dalle due camere quando, al fine di garantire l'unità giuridica o economica della Repubblica, il governo presenta al Parlamento un disegno di legge che, nel rispetto dei principi di leale collaborazione e di sussidiarietà, interviene nella materia attribuite alla potesta legislativa regionale". Nei fatti la soppressione della norma è anche un 'paletto' al governo centrale di intervenire sulle questioni regionali con un voto che passi
da entrambe le camere. La competenza nei fatti sarà solo del senato federale. Il Pd e l'Idv non erano in aula avendo scelto l'Aventino. Sulla norma Calderoli è stato contrario il Terzo Polo. Anche coesione nazionale non l'ha appoggiata: si è astenuta; e al senato vale come voto contrario.

Il calendario. Le votazioni sulle riforme riprenderanno martedì. E mercoledì è previsto il voto finale. Nulla di fatto per oggi sul semipresidenzialismo visto che gli articoli del Pdl per l'elezione diretta del capo dello Stato sono depositati all'articolo 9. Il partito democratico ha però fatto sapere che mercoledì saranno di nuovo in aula per il voto finale.

Le ragioni dell'Aventino. Il gruppo del Pd ha abbandonato l'Aula del Senato "perchè il Pdl ha rotto l'accordo sulle riforme costituzionali, con la presentazione dell'emendamento sul semipresidenzialismo.

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