giovedì 19 luglio 2012

Il vero problema dell’evasione fiscale. Le cifre del dramma italiano: quei 275 miliardi che il governo non vede. E che sono soprattutto al Sud


Circa 120 miliardi di euro. E’ questa la cifra che Centri studi, università e redazioni da anni continuano a divulgare per descrivere l’entità dell’evasione fiscale in Italia, il mancato incasso, l’enorme furto dei contribuenti del Bel paese ai danni dello Stato, ergo dei propri concittadini. Numeri abissali che bastano da soli per palesare come quello del mancato versamento delle tasse e delle false o ingannevoli dichiarazioni dei redditi all’erario sia il principale freno alla crescita dell’economia, agli investimenti sul futuro, allo sviluppo. Gli ultimi numeri dell’Istat fanno rabbrividire: sarebbe quantificabile tra i 250 e i 275 miliardi il valore dell’economia sommersa e, insieme, dell’evasione in Italia, una cifra che oscillerebbe tra il 16,3% e il 17,5% del Pil. In media cioè, ogni contribuente nasconde allo Stato oltre 2mila euro. “Si calcola che ci sia il 30% di evasione in agricoltura, il 21% nei servizi e il 12% nell’industria. Ma ci sono anche settori, come il turismo, dove si supera il 50%”, ha fatto sapere il presidente dell’Istituto di Statistica Enrico Giovannini. 

1/5 DELL’ECONOMIA NASCOSTA - L’anomalia è tutta italiana. Rapportata al prodotto interno lordo l’evasione fiscale di casa nostra è tra le prime d’Europa. La realtà è ben più grave se parliamo di evasione Iva. 22% è il dato diffuso ad agosto scorso dal Sole 24 Ore relativo all’evasione Iva in rapporto al gettito teorico. Un quinto della ricchezza creata all’economia, insomma, sarebbe nascosto all’erario. In Spagna ed Irlanda si respira aria diversa. Il mancato gettito Iva corrisponde al 2% del totale. In Lussemburgo addirittura l’1. In Francia al 7%. In Germania al 10. Sono in pochi a navigare in acque peggiori delle nostre: Ungheria, Slovacchia e Grecia rispettivamente con il 23, 28 e 30% di evasione. In tutti e tre i casi si tratta di economie più piccole della nostra. Come a dire: in termini assoluti siamo imbattibili. Il Sole 24 Ore ha stimato in circa 28 miliardi il mancato gettito Iva nostrano. 

FENOMENO ITALIANO - I numeri preoccupanti degli ultimi mesi giungono regolarmente da anni. Nel 2010, sempre il Sole 24 Ore, ha fornito un grafico che ripartisce per regione l’ammontare dell’evasione Iva e Irap e il totale delle risorse e delle ricchezze non dichiarate realtive a soli 400 controlli realizzati su tutto il territorio nazionale. Il grafico quantificava i maggiori redditi non dichiarati in 15,8 milioni euro, l’Iva non versata in 23,8 milioni, l’Iva non versata in 81,9 milioni di euro. Dai dati emerge come il fenomeno sia diffuso su tutto il territorio nazionale. Anche se l’intensità dell’evasione lungo lo stivale è sensibilmente diversa e più forte al Sud. 

I FINTI POVERI - La soluzione del problema ha molto a che fare con il culto del rispetto delle regole con il quale gli italiani hanno dimostrato di non amare. Laddove è semplice barare, ed è minimo il rischio di essere scoperti e poi severamente puniti, piccoli e grandi commercianti, e piccoli e grandi imprenditori evitano di fatturare e dichiarare le proprie entrate. Nel mirino della Guardia di Finanza non ci sono solo i grandi capitali. Uno studio presente sul web dell’Università di Bologna mostra come sia necessario per l’Agenzia delle Entrate essere attenta al fatto che anche nelle piccole attività si cela la tentazione di ingannare l’erario. Lo sguardo di ministero e Fiamme Gialle è rivolto, dunque, anche ai finti poveri. 

ITALIANI PREOCCUPATI - Gli italiani sono perfettamente al corrente della gravità del problema dell’evasione. Intervistati a distanza di decenni sono in pochi a ritenere la questione marginale. 

I BLITZ SERVONO… - I blitz della Guardia di Finanza sono certamente un monito a rispettare le regole anche laddove sembra semplice evadere. Come a Cortina, anche dopo i controlli a tappeto avvenuti a Milano, gli incassi dei locali interessati sono sensibilmente cresciuti. o, meglio, sono aumentati di colpo le entrate dichiarate dai commercianti. Nella località sciistica sono stati riscontrati incassi superiori del 300% rispetto al giorno del blitz in alcuni ristoranti. Nel capoluogo lombardo il picco è stato del 200%. Su 115 esercizi controllati 55 hanno presentato irregolarità. In 33 di essi operavano lavoratori in meno. In una settimana le vendite dichiarate sono aumentate mediamente del 44%. 

…MA NON BASTANO - Stanare gli evasori e punirli per il loro danno alla collettività è molto impotante, non basta. All’interno delle nostre leggi esistono anomalie che facilitano proprio le persone che non intendono adempiere al loro dovere fiscale. La nostra società ha percorso molta strada, anche grazie alla Costituzione, ma molta ancora ne resta da percorrere. La lotta all’evasione, parziale e totale, è bene ricordarlo, si combatte su più fronti. Sul terreno della mancata dichiarazione fiscale e su quello del mancato pagamento dei tributi, sul terreno della lotta all’economia sommersa e su quello della lotta alle frodi fiscali. Sono circa 7.500 gli evasori totali scoperti nel solo 2011.

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