martedì 24 luglio 2012

Nuova priorità del Pd: cancellare il reato di immigrazione clandestina

Di Riccardo Ghezzi

Secondo Marco Paciotti, responsabile del Forum immigrazione del Pd, “Cancellare il reato di immigrazione clandestina è un fatto di civiltà e di democrazia e il Pd conta di riuscire ad ottenere questo risultato”. Andrea Orlando, responsabile giustizia del Pd, ha ribadito: “Il reato di clandestinità è stato sostanzialmente svuotato dalle pronunce della Corte europea, ma esiste e continua a campeggiare come elemento di abominio nell’ordinamento italiano. E’ un residuo archeologico di una stagione, quella della maggioranza Pdl-Lega, che fortunatamente si è conclusa, tuttavia ha ancora un forte valore simbolico”. Due dichiarazioni pronunciate durante la presentazione della Festa nazionale della giustizia, in programma ad Abano Terme fino al 30 luglio. 

Stando ad un comunicato diffuso dall’agenzia TMNews, il Pd ha inoltre annunciato l’intenzione di presentare un emendamento al disegno di legge governativo sulla depenalizzazione e le misure alternative, all’esame della commissione Giustizia della Camera, per aggiungere i reati discendenti dalla Bossi-Fini nella lista di quelli da cancellare. 

Dunque, una nuova offensiva pro clandestini da parte del Pd, in un periodo in cui le priorità sono altre: crisi economica, disoccupazione, imprese che chiudono, famiglie che faticano a pagare le troppe tasse. Un’Italia che sta affondando, a colpi di manovre “sacrifici e lacrime e sangue” e che di tutto avrebbe bisogno ma farebbe certo volentieri a meno di eterni dibattiti sulla questione clandestinità. 

Chiaro l’intento di fare propaganda da parte del Pd, conquistando quella frangia di elettorato anti-razzista militante ma anche, possibilmente, i voti degli stranieri. Il problema è che sia Marco Paciotti sia Andrea Orlando fanno disinformazione, tanto per cambiare: innanzitutto la Corte Europea non si è mai pronunciata contro il reato di clandestinità, peraltro previsto in altri stati dell’Ue, ma solo l’obbligatorietà dell’azione penale. 

Secondo la Corte Europea, la quale si è pronunciata su un singolo ricorso, la detenzione deve essere prevista come ultima ratio in centri appositi, non nelle prigioni destinate ai detenuti comuni. Nessuna “bocciatura” del reato di clandestinità voluto nel 2009 dall’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni, come è stato riportato su tutti i giornali e soprattutto fatto credere dall’opposizione di centro-sinistra. Semplicemente, pronunciandosi sul “caso El Dridi” (dal nome dell’immigrato che aveva presentato ricorso), la Corte Europea ha ritenuto che la detenzione dell’immigrato rappresentasse una misura sproporzionata ed un ostacolo al rimpatrio. 

Come il Pd dovrebbe sapere, il reato di clandestinità è previsto in altri stati dell’Ue: Belgio, Finlandia, Estonia, Lettonia, Slovacchia, Regno Unito, Germania, Francia e Danimarca. Perché l’Italia dovrebbe essere diversa?

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