lunedì 16 luglio 2012

Fiscal Compact: Garavaglia, Votiamo no perchè la festa è finita


«Il Governo, tanto credibile e autorevole in Europa, si muova affinché possiamo avere un po' di margine per abbassare le tasse alle imprese e le tasse sul lavoro. Insomma, se possiamo fare debito per 48 miliardi e aiutare il resto del mondo, che si possa fare un po' di debito per aiutare le nostre imprese. La secessione c'è già. Le nostre aziende si spostano in Carinzia, in Svizzera, in Slovenia e in Francia, ovunque dove la tassazione è infinitamente più bassa che da noi. Votiamo contro perché nel nostro Paese si sappia che la festa è definitivamente finita». 
Lo dice il senatore della Lega Massimo Garavaglia, vicepresidente della Bilancio e responsabile del Dipartimento Fisco, Finanze e Enti Locali della Lega Nord riaffermando il no secco al fiscal compact. 

«Per intenderci, molto di più dell'aumento dell'IVA che stiamo tentando faticosamente di sterilizzare. Noi diamo 5.5 miliardi e stiamo diventando matti perché dobbiamo trovarne 4 per evitare di aumentare l'Iva ed affossare definitivamente i consumi. Fossero solo questi i soldi che diamo per aiutare gli altri Paesi! Altri 18 miliardi servono per aiutare le banche spagnole. Tutto questo è abbastanza paradossale perché le nostre banche hanno dovuto tirare fuori 15,4 miliardi per ricapitalizzarsi. Tanto valeva che glieli dessimo noi e, magari, queste banche davano qualche soldino a famiglie e imprese. Adesso, per inciso, diamo 3,9 miliardi alla Monte dei Paschi di Profumo per evitare che fallisca». 

Detto questo, perché la Lega Nord vota contro questo provvedimento? «Vota contro, innanzitutto - ha ricordato Garavaglia - per segnalare questo paradosso, questa anomalia, cioè che tutti gli sforzi che stiamo facendo per reperire risorse, di tutti questi euro che entrano, non un euro va a famiglie e imprese. Ricordiamo, per inciso, che solo quattro Regioni tengono in piedi la baracca. Sono solo quattro Regioni del Nord che danno più soldi di quelli che ricevono. Votiamo contro perché la Lega Nord vuole che i cittadini sappiamo quali sacrifici sono stati chiesti, e saranno chiesti ancora».

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